martedì 18 febbraio 2014

Intervista: Ottavio Taranto pittore.

1- Ciao Ottavio, che bello averti tra queste pagine. Ti va di raccontarci per immagini chi sei? Trova tu il modo…lo sai, sono un essere perfido!! 
Ciao, ti ringrazio; mi spiace deluderti ma non sei poi così perfida, raccontarmi, anche se involontariamente, per immagini è la mia occupazione da un bel po’ di tempo a questa parte... basterebbe  una carrellata dei miei quadri per estrapolare ogni lato del mio carattere attraverso questa: l'amore per gli animali, i miti, i luoghi della mia infanzia. Eppure forse c'è un'immagine che da sola riesce a comunicare qualcosa di importante: ho dipinto più di una volta un fiore dentro una bottiglia di liquore, o vino.

In effetti sono più scema che perfida…sarà stata l’emozione. Un fiore in bottiglia, un fiore sotto spirito o lo spirito sotto vetro? Mi sento un pochino Marzullo, perdonami.


2- Come ti senti quando dipingi e quale è la tua missione come pittore?

Posso dire come mi sento quando non lo faccio: mi sento di non stare facendo nulla, come se stessi sprecando del tempo. Tuttavia credo che nessuno che si approcci alle arti per davvero abbia una missione. Una missione è spesso rivolta al prossimo, e non si può fare arte pensando a cosa susciterà in qualcun altro.


Io quando scrivo seguo l’onda, faccio surf con i miei pensieri. Cado, rimbalzo sull'acqua, a volte affogo ma alla fine, quando riemergo sulla spiaggia vedo che qualcosa è cambiato e all'orizzonte scorgo territori che prima non esistevano. E’ questo che mi spinge a continuare: far emergere cose, idee, personaggi.


 3- Cosa hai pensato quando ti ho chiesto l’uso del tuo magnifico dipinto per il mio prossimo romanzo?

Devo rispondere in tutta sincerità anche se questo può danneggiare la mia immagine facendomi sembrare una persona egocentrica: la mattina del giorno stesso in cui me l'hai proposto stavo proprio chiedendomi come mai ancora nessuno l'avesse mai pensato. Li trovo davvero adatti per delle copertine; sarà perché  si prestano alla più libera interpretazione e l'assenza dei titoli, in questo, favorisce parecchio.


Io la trovo perfetta: racchiude la mia storia, il senso di ciò che racconto nell’Enigma delle anime perdute. Piccole violenze che  annientano senza nemmeno farsi notare.


 4- Scegli un tuo quadro e raccontacelo.

Mi viene naturale raccontare dell'ultimo, strano. In ogni caso è un'opera non ancora terminato, ma rappresenta due creature metà uomini metà animali, una scimmia (ispirata a Pietro il Rosso, personaggio ideato da Kafka) e un gatto, il gatto della mia ragazza per la precisione. I due sembrano intrattenere il dialogo che avviene tra il viandante e la sentinella nel versetto del profeta Isaia.

Ho il sospetto che te lo ruberò per la prossima raccolta…


5- Domanda banale: progetti futuri? 

E' in atto un progetto segreto, segretissimo. Si tratta  di un libro/catalogo sul reale significato di quasi tutto il mio operato, ma logicamente è in continua lavorazione e non so neppur io dove voglia andare a parare. Un buon samaritano più in là nel tempo, se ne varrà la pena, si preoccuperà di raccogliere questi miei scritti.


A questo punto devo costringerti a dirci di più, a rivelare il segreto, a illuminare i nostri cammini con la tua poetica :D. Insomma…sono curiosa…PARLA!


6- Come è il mercato/ambiente dell'arte pittorica? Quali strumenti la rete vi mette a disposizione? 
Esistono due scuole di pensiero, ho notato, a riguardo: la prima vede il tutto in maniera negativa, la gente pensa che il mercato sia in declino, che un pezzo d'arte sia un bene trascurabile; tutti sono quindi scoraggiati e scoraggianti in partenza, ma è a mio parere una scappatoia troppo facile, giustifica il non provarci neppure.

La seconda appunto, come suggerisci, comprende la quantità delle armi che la rete ci  offre.. per carità i tempi non sono dei migliori ma adesso si ha la possibilità di far viaggiare il proprio lavoro tramite internet, porlo sotto il naso di chiunque senza fatica, senza muoversi da casa; si ha la possibilità di sapere se si svolgono concorsi, estemporanee o qualunque cosa possa dare modo di esporre in qualunque parte del paese. Di accedere a qualsiasi tipo di documentazione possa servire; potrei andare avanti all'infinito nell'elencare  tutti i vantaggi che l'epoca ci garantisce e cosa avrebbero potuto fare, ci si trova costretti a pensare, gli artisti di una volta cosa avrebbero potuto fare con tali possibilità. Certo è un mondo dove girano parecchie truffe, ma basta partire dal preconcetto che bisogna cercare di spendere poco o nulla, e non vi si dovrebbe incorrere.
Diciamocelo, bisogna essere proprio scarsi o avere la volontà di una ciabatta per non ottenere un tubo!

Concordo (vado a svaccarmi sul divano) http://www.youtube.com/watch?v=rjZVZSSvJtQ

7- Quale la critica positiva che ti ha fatto sentire bene e quale la negativa che ancora ti fa ribollire il sangue. 

Mah, di critiche positive ne ho ricevute tantissime e mi rendono sempre orgoglioso del frutto del mio lavoro allo stesso modo ma, proprio perché tante, ho l'impressione alle volte che la gente ci si riempia la bocca.. è sempre difficile discernere quelle sincere o meritate.
Vorrei poter dire che non mi toccano le critiche negative, ma sono costretto ad ammettere che quelle ricevute da certe femministe (accezione negativa per me quanto quella di maschilista) che non possono astenersi dal farmi notare che alcuni miei lavori possono (anzi per loro lo sono sicuramente) essere offensivi per la donna, m'infastidiscono
 ...Lo so che è l'ignoranza che parla, o il semplice senso d'inferiorità con cui ancora, non capisco davvero il perché visti i tempi, sono in perenne convivenza queste donne, ma fatto sta che si presentano così cocciute da dare l'impressione che non cambieranno mai idea; e questo, quando ci ripenso mi fa sentire frainteso e incompreso…perfino adesso che rileggo queste righe mi sembra che siano fraintendibili, per cui preciso: non odio le donne, provo antipatia sia per le donne che per gli uomini indistintamente.

8- Nella vita del signor Mocha tra i protagonisti c’è anche un pittore. Se tu (o il soggetto di un tuo quadro) fossi il protagonista di un romanzo, a quale genere apparterresti? Rosa? Noir? Fantascienza?

Apparterrei ad un libro di fantasia per bambini però non sarei il protagonista bensì il cattivo che ruba il natale o roba simile ma, alla fine non si scoprirebbe certo che anche in me si nasconde, in fondo, un animo buono.. sarei un misantropo irrimediabile fino all'ultimo. Pensandoci bene non sono sicuro possa trattarsi di un genere per bambini...
I soggetti dei miei quadri potrebbero avere una personalità simile, ma una storia decisamente più interessante, qualcosa in bilico tra un horror surreale e uno nonsense.


Accetto la sfida (cit. Barney di HIMYM)! Quindi la tua antipatia si estende non solo a uomini e donne ma anche ai bambini...bisogna essere anziani per farsi amare da te? :D:D:D

9- Questa domanda è per te…fattela!

D'accordo.. : Cosa ne sarà di te e delle tue opere? ...Non lo so. Ma prima o dopo tutto si ritroverà e mischierà nel vento.


Ancora qui sei? Vai a dipingere, sbrigati!!! E dimenticavo...grazie, è un vero piacere averti conosciuto :)

Trova Ottavio su:
tarovertaro@libero.it

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